Accademia delle Insegne Antiche

Accademia delle Ricerche Storico-documentative, dello Studio Tecnico, Iconografico e Semiologico sulle Insegne Antiche, Forme tradizionali e Comunicazione visiva Storica

Accademia delle Insegne Antiche per le Ricerche storico-documentative, Studio tecnico, Iconografico e Semiologico: delle Insegne Storiche, delle Forme tradizionali e della Comunicazione visiva Storica.

La quarantennale passione verso la Comunicazione visiva Storica ha proiettato, non senza curiosità e dedizione, verso le Ricerche Storico-documentative, da cui deriva il conseguenziale "Studio delle tecniche artistiche" e delle "Forme tradizionali".

Queste, sono perlopiù legate all'usanza e alla realizzazione artigianale delle Tipiche Insegne Storiche "da Bottega" così come le durevoli Insegne d'Epoca smaltate. Il primordiale approccio diede alla luce scoperte entusiasmanti al punto tale che, il prosieguo necessitò di una reale catalogazione e organizzazione.

Quest'interesse crescente fece nascere l'esigenza, di ampliare le prospettive future attraverso una vera "Accademia delle Insegne Antiche" che, ancora oggi, strizza l'occhio all'operato dei "Maestri Pittori e Ornatori d'Insegne", specialmente, quelli legati all'Arte del '900 italiano.

In realtà di "Esemplari artistici dipinti, assemblati o scalfiti" prestati alle Attività commerciali, ne esistono dalla notte dei tempi, cioè dagli Antichi Egizi, Etruschi, Greci e Romani.

Indice Generale della pagina

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Insegne d'Epoca delle Botteghe dell'Impero Romano

Focalizzando l'attenzione sul Periodo dell'Impero Romano a cui siamo maggiormente legati, non è difficile inquadrare la doviziosa maestria, con la quale gli "Artisti, Artigiani e Scultori" dell'Epoca, lavorassero il metallo, le pietre, il marmo e il legno, per accontentare le diverse e pretenziose "Richieste d'Imperatori, Militari, Nobili, Mercanti, Navigatori e Commercianti".

Si può affermare che, la creazione artigianale delle Insegne d'Epoca, per le botteghe dell'Impero Romano, rientrasse tra le attività più prospere e remunerate a quei tempi.

Fortunatamente, sono stati numerosi gli antichi ritrovamenti di 2000 anni fa. Targhe metalliche, Stemmi militari e Insegne a mosaico, dipinte o scolpite sono emerse durante gli scavi archeologici, atti a far riaffiorare i resti delle Antiche Città Romane sparse lungo lo stivale.

In particolare, è possibile ancora ammirare alcuni manufatti aventi perlopiù, uno spirito pubblicitario d'indole "Descrittiva", "Visiva", "Visivo-descrittiva" ed "Espositiva". Venivano spesso direttamente dipinti sulla facciata oppure su Tavole in legno sia all'esterno che all'interno, per abbellire gli arredi.

Infatti, fu il Medioevo, l'Epoca che imitò gli Antichi romani nell'usanza di apporre Insegne di legno, spesso all'esterno delle Locande e Botteghe.

Ecco alcuni Esempi d'Insegne Imperiali ritrovate:

Presso gli "Scavi di Ostia" (Reperti non distrutti dal tempo e dall'abbandono della città)


  • Il Mosaico "Uffici delle Corporazioni degli Artigiani";

  • Il Mosaico "Società di Commercio e Navigazione" (con Scritte e rappresentazioni sul genere di commercio esercitato e il luogo di provenienza dei commercianti);


Presso gli "Scavi di Pompei" (Reperti non distrutti dall'Eruzione del 79 d.c.)


  • Insegna dipinta della Lavanderia "Fullonica"(raffigurante: una tinozza con un lavandaio intento a pigiare la stoffa; altri figuranti che lavano e piegano i panni; un'altra figura alle spalle intenta a cardare un pezzo di stoffa con accanto secchi e utensili);

  • Insegna dipinta della "Taberna Furnaria" (Bottega del Fornaio);

  • Insegna dipinta della "Taberna lanarii, lintearii et vestiarii" (Bottega degli articoli di abbigliamento) del produttore e mercante M. Vecilio Verecondo (raffigurante: quattro feltrai intenti a impastare la lana attorno a una caldaia bollente; tre tessitori di nastri; l'industriale Verecondo che mostra una coperta, prodotto del suo opificio; una donna seduta dietro il banco in atto di vendere a un giovane cliente);

  • Insegna in rilievo della "Corporazione dei saccari", cioè dei braccianti addetti ai trasporti (raffigurante: due facchini nell'atto di trasportare una grossa anfora pendente dal mezzo di una sbarra di legno);

  • Svariate Insegne delle "Tabernae" (Taverne popolari), delle "Cauponae" (Ostelli privati o Ristoranti popolari) o del "Thermopolio" (Bar e Fast Food popolari), dove avveniva il pasto dei romani o dove i romani si ristoravano bevendo e intrattenendosi con gli "Aleae" (Dadi) fino a tarda ora (generalmente Dipinte o Scalfite. Venivano intitolate agli animali (Cammello, Gallo, Elefante, Serpente) secondo alcune tradizioni tramandate e sopravvissute nei secoli);

  • Insegne epigrafe della "Bottega di un marmorario e quadratario".


Per quanto concerne le Targhe Segnaletiche in metallo legate a dei veri Progetti di Toponomastica (Arredo urbano) necessari all'organizzazione delle Città dell'Impero Romano, alcune sono tutt'oggi visibili:


  • Targhe Segnaletiche Urbane (per identificare i nomi delle strade);

  • Numeri civici (per identificare le Insulae, cioè le case dei poveri e le Domus, ovvero le case dei nobili ricchi).

Insegne d'Epoca delle Botteghe di Roma

Storia delle Insegne d'Epoca di Roma

La città di Roma Capitale, da sempre, è stata luogo d'attrazione turistica. La Grande bellezza di Roma non è soltanto rappresentata dai suoi numerosi "Monumenti Storici" risalenti all'Epoca dell'Impero Romano e all'Epoca Fascista (Colosseum, Pantheon, Foro Romano, Fontana di Trevi, Cappella Sistina, Scalinata di Trinità dei Monti, Piazza Navona, Basilica di San Pietro, etc.), dai "Musei Vaticani" e dalle Opere D'Arte.

Il suo Fascino risiedeva anche negli "Scorci" dominati dalle singolari "Insegne Artigianali d'Epoca".

Queste, di sovente, venivano commissionate in qualità di strumenti comunicativi, poichè diversificavano la moltitudine emersa di "Botteghe Artigiane", "Botteghe merceologiche" e "Botteghe gastronomiche", nonchè le famose "Trattorie tipiche di Cucina romana" (chiamate Bujiaccari veraci) dislocatesi, soprattutto, nei quartieri storici e nelle vie principali della città (Testaccio, Trastevere, Campo dei Fiori, via Margutta, il Quartiere ebraico, etc.).

All'Epoca, passeggiare nei caratteristici vicoli a fare "commissioni", significava imbattersi alla scoperta di Botteghe, ove agili e abili mani trasmettevano ai passanti la prodigiosa suggestione degli antichi saperi.

Oggi, fortunatamente, non tutta la "Tradizione della Cultura Artigiana Romana" è svilita a causa della Fugace "Era moderna".

Di fatti, lasciandosi inebriare dall'Atmosfera Retrò che abita le vie del Centro Storico di Roma, è ancora facile imbattersi nelle "Antiche Botteghe Artigiane romane" dalle originali "Insegne Antiche" le quali, in simbiosi con i Maestri Artigiani, restituiscono al tempo il florido splendore della Tradizione passata.

Entrando in una di queste "perle culturali di Roma", si entra in una dimensione patinata e poco conosciuta della città.

Si diviene disarmati dalla malinconia, poiché non è difficile percepire l'immane difficoltà incontrata, per tramandare l'Antico Mestiere di generazione in generazione. Resta inequivocabile lo sforzo celato dietro ogni ruga, capello bianco, utensile imbrattato dal tempo, oggetti creati con dovizia d'amore ed esperienza...

L'incontro di sguardi tristi, dovuti al Progresso che cancella, viaggia contrastato dai sorrisi pregni di tutta la "Dignità e Sicurezza", propri, di chi ha creduto e saputo onorare l'Arte del saper fare", supportando l'economia romana.

Insegne d'Epoca delle Botteghe di Milano

Storia delle Insegne d'Epoca di Milano

Milano ha abituato l'immaginario collettivo a considerarla "Patria italiana" dell'innovazione tecnologica, delle mode, delle tendenze e dei cambiamenti.

In effetti, dal punto di vista storico, nonostante con il Regno d'Italia nel 1861 avesse perso il titolo di Capitale italiana (trasferito dapprima a Firenze e poi alla città di Roma), sostiene ancora oggi la titolarità di Capitale economica d'Italia, trainando gli aspetti dell'industrializzazione e gli aspetti tecnologici.

Tuttavia, esiste un prospetto celato della città milanese che, non la esula dall'essere stata capace di far convivere Tradizione e Innovazione. In realtà, camminando per le strade di Milano con uno sguardo più attento, si scoprirà che, invece, pullula anche di Botteghe artigianali.

Le Insegne d'Epoca ben visibili delle Botteghe di Milano enunciano a gran voce che, hanno resistito al susseguirsi di tempeste economiche e di cambiamenti imposti dal progresso che, ha varcato le porte milanesi a ritroso da cent'anni fino ai giorni nostri.

Dietro a ciascuna di queste particolari Insegne fatte a mano esistono gestioni a carattere familiare che, hanno saputo conquistare e fidelizzare i clienti nel tempo, adeguandosi ai cambiamenti, senza rinunciare alla loro speciale identità originaria.

Attualmente, sono più di un centinaio le Botteghe di Milano che godono di salvaguardia da parte del Comune, poiché ritenute "Patrimonio culturale della tradizione milanese" e, quindi, a forte rischio d'estinzione.

Questo riconoscimento, fa di loro dei veri "Punti consacrati", ove poter tastare l'originalità tradizionale e verace milanese, presente davvero in tutte le Antiche Botteghe merceologiche, le Antiche Botteghe gastronomiche, le Antiche Botteghe tessili e non di meno nelle Antiche Osterie, Locande, Ristoranti, Trattorie, Bar, Pasticcerie, Gelaterie, etc.

Entrare in uno di queste caratteristiche location di Milano, è un tuffo in cui si resta sopraffatti dalla Storia e dove l'incontaminazione dal moderno fa da padrona.

Il Sapere Artigiano è la vera essenza che si respira in ogni angolo, in ogni oggetto, in ogni prodotto finito e confezionato...

Ci si appropria di un passato che sembra fermo e immutato...Un Mosaico costruito di certezze e abilità che, nonostante l'irriverente avanguardia visibile dalle vetrine, riesce ancora a divorare di soppiatto l'arrogante vulnerabilità dei tempi moderni.

Insegne d'Epoca delle Botteghe di Torino

La città di Torino così come Roma e Milano, non scherza in merito all'artigianalità tramandata da secoli.

Si può asserire decisamente che, camminando per le sue strade, si osservano ancora le numerose Botteghe artigianali grazie alle quali Torino è divenuta famosa.

Le Pasticcerie (mai restaurate) presentano l'austerità leggiadra dell'Ottocento formata da rivestimenti in legno, entro cui vengono accolti cristalli dalle cornici filettate d'oro e da cui emergono sfavillanti dolci ghiottonerie.

L'insieme dei tanti arredi d'epoca, dell'Insegne d'epoca delle botteghe di Torino, dei chioschi, degli interni dai colori cupi e freddi e dei prodotti, costituisce una vivida testimonianza del gusto ottocentesco, non ancora intaccato dalla terziarizzazione che è comunque esistente nel centro della città di Torino.

Fortunatamente, a salvare questo "Patrimonio della Tradizione" è, sicuramente, il "lento rinnovo" che da sempre caratterizza Torino. Nonostante la vendita si sia adeguata alle "Nuove esigenze", persiste il rapporto diretto tra cliente e negoziante, basato sulla competenza e sulla fiducia reciproca.

Lo sviluppo e l'insediamento del commercio nella città di Torino, tra i primi anni dell'Ottocento e i primi del Novecento, ha avuto molteplici trasformazioni progettuali sia di tipo urbanistico che architettonico.

Tutt'oggi, le Fonti documentarie restano custodite presso l'Archivio Storico della Città di Torino". Una raccolta che consente di comprendere tutte le trasformazioni legate alle botteghe, nonché la loro localizzazione e ricollocazione, negli anni.

Nei primi decenni del Novecento, fotografi di grande prestigio come Mario Gabinio documentarono con attenzione la città nelle sue espressioni di vita.

Ne deriva che, il Commercio Torinese è una delle immagini più rappresentative della Storia, poiché ampiamente documentato con fotografie che, restano l'unico strumento per la conoscenza dell'organizzazione della vita urbana che caratterizzò Torino.

Insegne d'Epoca delle Botteghe in Italia

Stando alla Storia, sono molti i tasselli che favoriscono l'interscambio tra Artigianato e Industrializzazione, i due mondi considerati erroneamente separati.

Innanzitutto, c'è da sottolineare che, solo nell'Antichità, le Botteghe Artigiane in Italia non godettero di Alta considerazione.

Addirittura, agli Artigiani non veniva loro attribuito il "diritto di cittadinanza" nella polis, poiché il "Saper fare con le mani", li riconduceva a una condizione semi-servile.

Le cose in Italia migliorarono nel Periodo del Tardo Medioevo e del Rinascimento, ovvero tra l’XI e il XIV sec., ove l'Artigianato italiano raggiunse il massimo splendore, divenendo Attività commerciale principale e di fama.

Fu così che, il conseguente diramarsi di Botteghe in Italia, costituì la forza trainante grazie alla quale, l'economia della Società italiana e a seguire (con l'esportazione di Oggetti pregiati) l'economia della Società europea, vissero dei floridi periodi.

La Rivoluzione Industriale, mise a dura prova le Botteghe Artigiane italiane che parevano destinate a scomparire. Inizialmente, sul versante economico-produttivo, l'Industria italiana riuscì a imitare i "modelli artigianali" a un costo sempre più basso e in quantità superiori, rispetto alle merci prodotte dalle Botteghe degli Artigiani.

Si diffuse il "Materialismo utilitaristico" che contrastava con l'esaltazione spirituale dell'arte, propria degli Artigiani.

Nell'Ottocento poté sembrare che l'Artigianato avesse raggiunto il suo definitivo declino, divenendo realtà arcaica e residuale.

Nella realtà storica, invece, l'industrializzazione non cancellò affatto gli Antichi mestieri artigiani. Le fabbriche, con gli operai di mestiere e alcune fasce di tecnici, riprodussero e allargarono il fronte delle abilità artigiane.

Nel contempo l’artigianato divenne una risorsa indispensabile per l’industria. Ne conseguì che, fu necessario spronare la nascita di "Scuole italiane specializzate" nell'impartire nozioni e tecniche sulle "Arti e Mestieri", generando l'instaurarsi di una sinergia costante tra Artigianalità e Industrializzazione.

La Tradizione artigiana, riuscì ad abbattere le "barriere" dell'indifferenza o dell’ostilità proprie delle principali correnti culturali novecentesche.

Cosicché, si può asserire che le Botteghe Artigiane in Italia, godettero di nuova linfa, alto valore artistico e ancora maggiore prestigio su scala europea: le manifatture di vetro e cristallo di Murano; le porcellane Ginori; l’ebanistica di Bologna, Pisa e Siena; la costruzione di mobili di Milano; l’oreficeria di Roma e Napoli; l’alabastro di Volterra; la lavorazione del corallo a Napoli; i mosaici di Venezia, Roma e Firenze.

Queste sono solo alcune delle numerose e autorevoli Produzioni artigianali legate al tanto amato Made in Italy. Sulla scia di quanto enunciato, non poterono di certo mancare le Scuole e i laboratori dediti alla Realizzazione delle Insegne artigianali, necessarie alla valorizzazione delle fiorenti Botteghe Artigiane e dell'impegno manuale dei Maestri Artigiani.

In alcuni casi, in tutta Italia, si costituirono delle vere e proprie corporazioni di Artisti e Artigiani, quali "Decoratori", "Pittori", "Fabbri" e "Falegnami", addetti perlopiù alla creazione di tipiche "Insegne fatte a mano".

Spesso, sebbene vennero ideate per il "Commercio", queste "Insegne d'Epoca", ricordavano più le fattezze di vere e proprie "opere d'arte", aventi caratteristiche uniche e originali, piuttosto che mere Produzioni destinate alla "Comunicazione pubblicitaria".

Pertanto, è bene sapere che la fabbricazione delle Insegne commerciali d'Epoca, rientra fra gli Antichi mestieri artigiani di cui l'Italia vantò il Primato per l'Abilità insieme alla Francia e all'Inghilterra.

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